Artivismo, l’arte come impegno sociale. Migranti, donne. diritti e ambiente.
L’attista pubblica, che opera principalmente a Milano, ma che ha anche esposto e realizzato le sue opere in molte città italiane e a Parigi, inizia il suo percorso di street artist nel 2007, con una mostra sulla prostituzione e lo sfruttamento di donne e minori. Nel 2011, nel centro di Milano, mette in scena la performance “La morte della Primavera”, denunciando il climate change. I tenti sui quali è da sempre impegnata l’artivista, sono ifemmirucidi, il femminismo, il trattamento riservato ai migranti, la difesa deli’ambiente e dei viventi, la denuncia irridente e ironica dei poteri. Nel panorama italiano, Cristina Donati Meyer si distingue da mo1te e molti “coUeghi” per i suoi messaggi impegnati, diretti, politicamente e socialmente partigiani, forti e urticanti. Donati Meyer opera principalmente neli’ambito della poster art, ma sempre più spesso impiega la fonna dell’happening e dell’installazione nei centri cittadiru, con interventi non autorizzati a tinte forti e che mirano direttamente al problema, senza patinature, né ambiguità. Cristina non nasconde il proprio volto, né il proprio nome (Donati il padre e Meyer la madre), per assecondare il desiderio di “mistero” che piace tanto ai media main stream, bensì agisce alla luce del sole, di giorno, indossando sol tanto un giubbino catarifrangente, al fme di mimetizzarsi agli occhl delle forze dell’ordine. Le sue installazioni dissacranti e veraci (la croce con un manichino con burqua, il fantoccio di una bambina di 12 anni adagiata sulle goccia della statua di Indro Montanelli a Milano, gli schizzi di rosso mestruale sull’opera “Donna poltrona” di Gaetano Pesce, le decine di manichini gettai nel Naviglio in Darsena a rappresentare i migranti morti in mare, la sposa morta con sé stessa appesa alla storica Pmta romana, la sposa bambola con una bambola gonfiabile impiccata nei pressi del Duomo di Milano, un barcone con migranti che affogano nel Naviglio Grande milanese etc.), hanno ricevuto ampi riscontri sui media nazionali e internazionali (Repubblica, Corriere, Times, Washington Post, Guardian etc. e stampa artistica di settore). L’artista-attivista ha partecipato a diverse esposizioni ed è inserita in svariati cataloghi artistici, qualificata come attivista.
L’originalità dei suoi interventi artistici, delle modalità deli ‘azione e il taglio artistico, sociale e politico sono assolutamente originali.
lnstagram: cdonatimeyer artivismocdm@gmail.com